Centro alpinistico Petehovac
È mattina, fresca e profumata. Sono sdraiata sul belvedere e osservo Delnice dalle altezze. Seguo con lo sguardo l’aquila di mare che sorvola il pendio utilizzato d’inverno da sciatori, mentre in estate è un bellissimo prato. Alzo il naso in alto nell’aria e il venticello mi porta l’inebriante profumo della pineta, dei fiori dal prato vicino e … (sniff, sniff)… del capriolo.
Del capriolo?
DEL CAPRIOLO!
Mi alzo e comincio a correre a più non posso. Il rumore del vento mi lacera le orecchie e la mia coda sventola come la bandiera fino a…
- Mona. Moooonaaa. Mo!
Alzo la testa ancora sotto l’impressione del sogno, stiro le zampe stanche dalla caccia e sbadigliando mi siedo accanto al letto. Mi hanno svegliato di nuovo e ho sognato così bene. Magari potessi tornare ancora a Petehovac.
Andiamo a spasso, più presto del solito (sicuramente devono lavorare di nuovo), e quindi esco docilmente dall’appartamento, aspetto l’ascensore, alzo la testa affinché mi mettano il guinzaglio, annuso l’angolo del condominio (Dudo è già andato a spasso, anche Bo, è passato anche Vučko dalla via vicina…). Passeggio per il noto quartiere, “leggo” i messaggi dei cani noti e ignoti e mi ricordo del sogno.
Nel Gorski Kotar, sopra la stessa Delnice, in cima del monte c’è un centro alpinistico di nome Petehovac.
Due anni fa c’era una promozione su un Viaggi Scontatissimi e quindi i miei uomini comprarono un paio di coupon. Poco dopo fecero le valigie, gettarono le nostre cose nella nostra piccola e velocissima macchinina rossa e partimmo. Nella prima tappa del viaggio stetti seduta e tranquilla sul sedile posteriore, però come si allontavamo sempre di più da Zagabria, i profumi diventavano sempre più interessanti e così anch’io diventai più inquieta. Dove stiamo andando?
Dopo un po’ la macchina si fermò nel parcheggio. Scendemmo e appena ebbi alzato il naso a cogliere la moltitudine di nuovi profumi, vidi lui che mi veniva incontro. Appuntò le orecchie, alzò la testa e dimenò la coda – Ciao piccola, io sono Max e questo è il mio colle. Come ti chiami?
Mona – risposi spostandomi un po’ e lo guardai. Ehm, sembra simpatico. È alto, dal pelo lungo di colore marrone nero e dalla coda fronzuta. Assomiglia abbastanza a Ben (pastore tedesco del quartiere), solo che è più alto e ha la pelliccia più folta.
- Mona, e? – gli tremolò il sorriso sui baffi. Fece l’occhiolino – Italiana?
Ma no. Anche lui sa cosa vuol dire questa parola in italiano. Ora veramente penso sul serio di inviare una lettera al padrone Vlado a Perušić e di elencargli tutti gli scherzi su di me per il nome che mi ha dato.
- No, sono della Lika – replicai bruscamente e mi voltai verso i miei uomini sperando che ci fossimo fermati lì solo per pranzo. Un corno! F. stava tirando fuori le valigie dalla macchina e S. stava in mezzo al parcheggio e ammirava la vista. Vuol dire che rimaniamo pure qua e ora dovrò sopportare per giorni questo tanghero così sicuro di sé.
Però, il tanghero si dimostrò come uno stupendo padrone di casa. Quella sera mi portò in regalo un osso dal brodo (Non mi credete? Guardate la foto!) e allora guardavamo insieme Delnice dal belvedere, mentre mi raccontava le sue avventure con gli ospiti.
La mattina dopo i miei uomini presero le sdraie dopo il caffè e si stesero in cima al colle, mentre Max ed io giocavamo sul prato di sotto.
Ogni giorno si andava da qualche parte in gita – fino al massiccio Risnjak, a Lokve, al bosco Golubinjak attraverso la vetta Japlenški vrh e la sorgente del fiume Kupa e poi fino alla riserva Zeleni vir e il passaggio Vražji prolaz – e la sera si tornava a Petehovac dove ci aspettavano piatti pieni di brodo profumato, spezzatino con paprica e porcini e crêpes con marmellata casalinga, preparati lì per noi dal padrone Srećko.
Non devo neanche dirvi come le mie vacanze passarono velocemente e come, dopo il tenero saluto, guardavo triste dal finestrino, mentre Max stava sulla terrazza davanti all’entrata e mi scodinzolava.
Eh, quelli erano i giorni…
Ping. Il suono dell’ascensore mi fece tornare nella realtà. Entro nell’appartamento e esco sul balcone, bagnato dal sole estivo.
Mi sdraio sul mio tappeto e sprofondo nel sonno.
Max ed io corriamo sul prato e giochiamo con un ramo…
(P.S. Vi riferiscono i miei che anche loro si sono divertiti un mondo e che hanno comprato di nuovo ‘sti coupon e così a fine estate andiamo sicuramente di nuovo a Petehovac. VIVA! Questa volta vi prometto una relazione ancora più esaustiva e con più fotografie.)
Centro alpinistico Petehovac
Polane 1A, HR- 51300 Delnice, Croazia
e-mail: petehovac@vip.hr
Tel: +385-51-814-901 | Fax: +385-51-614-001 | Cellulare: +385-091-1800-020